Il Cloud è un servizio ormai fondamentale per le attività, grandi e piccole, perché permette di avere documenti ed informazioni sempre a disposizione ovunque ci si trovi e senza dubbio è un qualcosa che ha rivoluzionato la gestione documentale all’interno delle aziende e non solo.
Di Cloud ne esisto moltissimi tipi, divisi in categorie e sotto-categorie.
Quanti tipi di Cloud esistono?
Esistono quattro tipi principali di ambienti cloud:
- Cloud privato;
- Cloud pubblico;
- Cloud ibrido;
- Multicloud.
Fatta questa prima divisione, esistono anche tre principali di servizi di cloud:
- Infrastructure-as-a-Service (IaaS);
- Platforms-as-a-Service (PaaS);
- Software-as-a-Service (SaaS).
Il mondo del cloud non è però così semplice: non esistono due cloud identici (anche se dello stesso tipo) e di conseguenza ognuno si adatta ad esigenze diverse.
La scelta del tipo di cloud o di servizio cloud non deve essere sbrigativa ma deve basarsi su un’attenta analisi di quelle che sono le proprie necessità e delle caratteristiche del tipo di cloud che si pensa di scegliere.
Iniziamo a spiegare quali sono i vari servizi di cloud
La tipologia di servizio cloud più diffusa è la SaaS, ovvero Software-as-a-Service.
Questo tipo di servizio consiste nel distribuire le applicazioni utili alla produttività aziendale via Internet a seguito di una sottoscrizione, ad esempio i servizi di Google, di conseguenza i provider forniscono le app e svolgono servizio di manutenzione, protezione e aggiornamento.
La Iaas, Infrastructure-as-a-Service, invece prevede che il provider fornisca l’intera infrastruttura IT come servizio. Il provider fornisce l’hardware e il cliente può richiedere l’utilizzo del software. Questo tipo di soluzione è adottata principalmente dalle piccole/medie imprese dato che non richiedono strutture troppo sofisticate.
La PaaS, Platforms-as-a-Service, è nata per quelle aziende che necessitano di un’intera piattaforma per svolgere il loro lavoro, per progettare e implementare applicazioni a uso interno o da distribuire ai propri clienti.
Esistono poi nuovi tipi di servizi cloud, la più diffusa sta diventando la DRaaS, Disaster Recovery as a Service, che permette di effettuare su server esterni alla propria azienda l’archiviazione sicura dei dati e l’elenco di attività da svolgere a seguito di un eventuale down dell’infrastruttura IT dovuto ad un attacco informatico.
Invece le tipologie di cloud computing sono:
Cloud privato: ambiente cloud riservato a un singolo utente finale, o gruppo, ed eseguito dietro il firewall di tale utente o gruppo. Bisogna però considerare che oggi i cloud privati non hanno più bisogno di basarsi su un’infrastruttura on permise (presso la propria sede), molte aziende affittano datacenter per poi realizzarci il proprio cloud privato. Si possono poi dividere in gestiti (il cloud è implementato e gestito da un fornitore terzo) oppure dedicati (cloud contenuto in un altro all’interno o di un cloud pubblico o di uno privato ad esempio tramite partizione del cloud aziendale per ogni ufficio).
Cloud pubblico: ambiente cloud basato su un’infrastruttura che appartiene al provider del servizio. I più importanti sono Google Cloud, IBM Cloud, Microsoft Azure, ecc…
Cloud ibrido: è un ambiente particolare, sembra un singolo ambiente, ma viene creato unendo più ambienti connettendoli tramite reti LAN, WAN o VPN.
Questi ambienti possono avere requisiti variabili a seconda delle necessità aziendali. Può dover includere varie combinazioni di cloud diversi tra pubblici e privati.
Questo insieme vario e variabile di ambienti deve essere gestito come un solo ambiente cloud utilizzando un’apposita piattaforma.
Multicloud: come si intuisce dal nome è un insieme di servizi cloud diversi, forniti da provider diversi sia pubblici che privati.
Tutti gli ibridi sono multicloud ma non tutti i multicloud sono ibridi, lo diventano se sono connessi da una piattaforma di integrazione.
Come posso scegliere la soluzione più adatta a me?
Diciamo che tutto dipende dalle tue esigenze (dal tipo di carico di lavoro, se prevedibile o variabile), dal livello di sicurezza che si preferisce (alcuni sono più sicuri di altri) e da quanto si vuole investire.
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